La pandemia di Covid che stiamo affrontando fa emergere molte debolezze sia a livello individuale che collettivo, ma offre anche alcune importanti opportunità, una delle più importanti è lo sviluppo di nuovi strumenti ICT (Information and Communication Technologies) e la maggiore diffusione e utilizzo di questi strumenti per sostenere la nostra vita quotidiana.
I giovani hanno una grande propensione a qualsiasi strumento ICT e questa è sia un’opportunità, soprattutto per l’istruzione, sia una minaccia poiché molti giovani cadono in pericolose dipendenze da giochi, reti di social media ecc. con gravi effetti a lungo termine. Uno degli effetti più pericolosi è l’isolamento dei ragazzi davanti al computer, che porta a un disimpegno ancora maggiore nella vita sociale e civile, con ripercussioni negative sia come individui che come comunità. Il rischio che i giovani si alienino davanti al computer è maggiore in un periodo di pandemia, quando siamo costretti a restare a casa.
I giovani europei apprezzano la democrazia, ma sono necessari maggiori sforzi per assicurarsi che si sentano inclusi e siano in grado di svolgere un ruolo attivo nella vita democratica dell’UE e degli Stati membri. Inoltre, sta cambiando il modo in cui i giovani partecipano alla vita democratica, passando dalla partecipazione alla vita dei partiti politici tradizionali al coinvolgimento in movimenti di base, associazioni giovanili o di volontariato o gruppi di social network focalizzati su temi specifici.
In altre parole, sta cambiando il modo in cui i giovani cittadini si inseriscono nella vita democratica e la sfida consiste nel non confondere i giovani (a volte senza successo) nella ricerca di nuove modalità di partecipazione con il disinteresse. Dobbiamo aiutare i più giovani a trovare un modo adeguato – più vicino allo stile dei millennials – per essere attivi nella vita civile delle comunità.